GAETANO CALABRO', Studi su G. B. Vico nel Terzo Centenario della nascita

STUDI SU G.B. VICO NEL TERZO CENTENARIO DELLA NASCITA (\ L &J-C wd /, /. ,v , * I P '■•• * Sul finire del 1966, in un articolo dal titolo Presenza di Vico e terzo centenario vichiano, P. Piovani si domandava se la scadenza del centenario della nascita del filoso napoletano, ormai prossima, ricorresse in un momento da considerare favorevole alla medita­ zione su Vico e sui suoi insegnamenti. E la risposta era afferma­ tiva: gli anni ’70 del secolo XX contengono, scriveva Piovani, condizioni, almeno potenziali, che si addicono all’accoglimento e ripensamento di suggerimenti vichiani. Può giovare, in primo luogo, alla rimeditazione su Vico, il carattere stesso della filosofia nove­ centesca, caratterizzata, nelle sue più significative manifestazioni, talora ancora inconsapevoli dell’effettiva meta del loro procedere, dall’esigenza di muovere, per riprendere qui il titolo d ’un libro fortunato, « verso il concreto »: « La filosofia del Novecento — scriveva ancora Piovani — nella sua vocazione autentica, è qualcosa di più della critica del pensiero puro, già incominciata, autorevolmente, nell’ultimo Ottocento: è filosofia ansiosa di concreto, bisognosa di contatti con esperienze specifiche. La mede­ sima esasperazione delle specificazioni per cui la teoresi, quasi avvertendosi insufficiente nella propria autonomia, si presenta, appena le sia possibile, come filosofia della scienza, del linguaggio, della religione, della politica, del diritto, ecc., è sintomo dell’ambi­ zione di toccare esperienze vissute, di valutarle attraverso un con­ tatto diretto. » 1 Perfino nei nuovi rapporti tra ragione matematica e ragione storica, cui aspira la filosofia più avanzata del Nove­ cento, può vedersi, secondo Piovani, la presenza, non sempre esplicita, mai pacifica, spesso sottintesa, di Vico. Certo, nella mentalità matematizzante e geometrizzante non è mai cancellato un amore di assiomi e di formale coerenza che si risolve in dichia­ rato convenzionalismo, dunque in conoscibilità di forme e misure sussistenti soltanto al di qua di date ipotesi. Tuttavia, nell’espe­ rienza della scienza matematica e fisica recente non manca, di fronte agli assiomi, una posizione che, accettando i limiti della convenzionalità, li supera col riconoscerli, spingendosi fino a 1 Cfr. Presenza di Vico e terzo centenario vichiano, in « Cultura e scuola », n. 20, Ott.-Dic. 1966, p. 6 dell’estr.

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