Giuseppe Giarrizzo, Alle origini della medievistica moderna (Vico, Giannone, Muratori), 1962

\ G. G I A R R I Z Z O «Da che giunsero i Longobardi nel secolo sesto ad occupar quasi «l’intera Italia, allora fu, che lo studio delle lettere, già per le «guerre de’ Goti assai scadute, diede l’ultimo crollo. S’impadronì « la barbarie e l’ignoranza di tutte queste contrade, e stesesi da lì «a non molto questo maligno influsso a Roma stessa, tuttoché gran «maestra deU’altre città. Tempi anche allora certamente vi furono, «ne’ quali ciò non ostante si può credere, che fossero assai contenti «di sé stessi i popoli, mercé del buon governo d’alcuni saggi, e pii «Romani Pontefici, e di alcuni lodati Re de’ Longobardi, ed Impe- «radori Franchi. Quella sapienza , che manca al popolo , se almen « si truova nel regnante , può bastar bene spesso a mantenere la giu- « stizia , la concordia , e l'abbondanza , cioè i principali requisiti pel «buono stato de’ sudditi. Ma questa barbarie finalmente nel secolo «decinto ruppe gli argini, e da lì innanzi impunemente trionfarono « i vizj, le guerre, le prepotenze, e la ferocia, ed istabilità degli animi; « sorsero tiranni, tirannetti; e si giunse in fine all’incredibile, ma pur « troppo vero fanatismo, o vogliam dire pazzia delle fazioni Guelfa, «e Ghibellina, sorgenti di tante discordie civili, di-mille sconcerti «nelle città-italiane. Volle .Dio., che spezialmente nel secolo quat- «tordicesimo risorgessero le lettere; che si cominciasse a far guerra «alle favole, alle imposture, alle vane questioni, e alla goffaggine «praticata in varie maniere de’ secoli precedenti. Quanto più poi «crebbe la coltura dell’arti, e scienze, tanto più si andarono ripu- «lendo i costumi, calarono i vizi, crebbe il savio, e ben regolato «governo, e la pietà: di modo che abbiam da ringraziar Dio, d’essere «più tosto nati in questi tempi, che negli altri da noi chiamati bar- «barici » (p. 38). Così il Muratori prende licenza dal suo Medioevo: radicalismo \ illuministico e moralismo cristiano insieme congiunti qui, nella con­ danna del Medioevo, portano più la voce risentita della sconfitta che la placida certezza della vittoria. Vico, Giannone, Muratori. Pur nel diverso accento, il comune interesse per il mondo medioevale, il senso della sua importanza per la coscienza culturale e politica del mondo moderno, nasce da una affine sollecitazione pratica, l’esigenza di portare la società

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