F. Amerio, Attualità e perennità di Vico. In Giornale di Metafisica I, 2, 1946 pp. 87-95

mostrerà nei principi spiegativi di quello le ragioni eterne di ogni umano di­ venire. Orbene, quali sono i risultati più preziosi, i concetti fondamentali della storia vichiana? La rapida presentazione che di essi faremo, sarà insieme la dimostrazione efficace dell’attualità del pensiero vichiano. La storia è opera umana e divina : collaborazione dell’uomo e di Dio. È il concetto più profondamente pensato e più potentemente sentito dal filosofo napoletano, quello dell’unità teantropica del divenire storico. Non già da intendersi come sintesi di opposti, ma come unità di distinti ; non secondo l’identità dell’immanenza, ma secondo l ’intimità della trascendenza; non secondo la bruniana infinità del tutto, ma secondo l'agostiniana interiorità del divino. Il divino nella storia è la garanzia del suo essere e del suo risultato, è l’assicura­ zione contro lo scacco definitivo, è la determinazione del suo senso e della sua continuità; è la vittoria sul caso, sul caos, sul nulla. Questo Dio nella storia si chiama Provvidenza. Che non è intrusione, estraneità, violentazione, ma adeguazione, intimità, naturalezza, in quanto ha per iscopo e per mezzi la stessa natura umana : la Provvidenza vichiana agisce per vie naturali, assicurando di quella lo sviluppo. Di qui l’umanità della storia e la sua religiosità. Umanità, perchè la storia è la celebrazione della natura umana, perchè il suo valore è nell’uomo. E però storia spirituale. Non di avvenimenti, di fatti, di cose; ma di istituzioni, di costumi, e, infine, di idee e passioni umane. Non di cose che accadono per il determinismo ferreo degli elementi del mondo, ma di atti che vengono compiuti nel fervore responsabile del libero arbitrio. È l’antitesi della concezione marxista. Per codesta la storia è divenire di cose, di cui un caso o un riverbero o un risultato è la storia dell’uomo. Per Vico la storia è divenire delle anime, degli spiriti, delle menti; e delle cose solo in quanto della mente sono rivelatrici, dello spirito portano il sigillo, del­ l’anima indicano l’imperio. Per il marxismo la storia dell’uomo si riduce alla storia dei mezzi di produzione economica; per Vico alla storia delle sue idee e delle sue volontà. Storia esterna Luna, storia interna l’altra. S. Agostino ha indicato l’interiorità individuale come il centro e la ma­ trice della storia del singolo; il Vico riconosce centro e matrice della storia delle nazioni un’interiorità collettiva e sociale. Ma perchè la storia possa essere davvero umana, deve essere insieme divina. L’uomo non può salvare se stesso, ossia la propria umanità, senza l’aiuto divino. Ora questo aiuto non si esplica in maniera fisica e necessaria; poiché l’uomo è ragione e volontà, salvare l ’uomo vuol dire anzitutto salvarlo come ragione e volontà. E necessario dunque che l’aiuto dal di fuori si interiorizzi, diventando luce all’intelletto e forza alla volontà : è necessario che il contatto dell’uomo con Dio diventi coscienza e attraverso la coscienza agisca. Ma que­ sta coscienza del contatto, questa luce nella mente e questa forza nella volontà è appunto la religione. Donde la religiosità della storia umana. Nella religione si realizza concretamente quell’unità umano-divina che è la ragione e il principio primo della storia come progresso umano, come inci­ vilimento, come salvezza insomma e perfezionamento dell’umana natura. Il Vico ha mostrato come nessun altro la natura essenzialmente religiosa del­ l ’uomo, non tanto come individuo, quanto come società, poiché solo nella so- 89

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